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D. Hume, J. Douglas - Disputa sui miracoli
In un mondo che si dispone all'intelletto emancipato dalle schiavitù della superstizione e del dogmatismo, come era quello dell'Inghilterra del '700, si apre in modo dapprima quasi sottaciuto, poi sempre più dirompente, la cifra dell'irrisolvibilità e del mistero, ovvero il problema dei miracoli. Il filosofo David Hume interviene nel 1740 su questo tema in un testo che non poteva che sfociare in una negazione non tanto dei prodigi in sé, quanto della fede in essi. L'inquietudine del "nuovo pensiero" del filosofo di Edimburgo non poteva che turbare le gerarchie ecclesiastiche, come si evince dal testo di John Douglas, estratto da un lungo trattato in forma epistolare del 1754.
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